Condensa e muffa in casa: ecco come evitarla in 7 passi
Ultimamente sempre più persone lamentano formazione di macchie di condensa o muffa in casa, soprattutto negli angoli delle stanze o nelle pareti dietro ai mobili.
Quali sono le cause?
In inverno gli ambienti riscaldati hanno un eccessivo contenuto di vapore (prodotto da attività come dormire, cucinare, fare la doccia o con le normali attività domestiche) rispetto all’esterno, tale differenza di pressione causa la migrazione del vapore da dentro a fuori attraverso i muri.
Ecco perchè le temperature dei muri interni devono stare sopra alla cosiddetta tempertura di rugiada per evitare condensa sui muri e quindi muffe sulle superfici.
Se un muro è poco isolato, o ci sono ponti termici (ad esempio un pilastro in cemento armato), e la temperatura superficiale dei muri scende sotto un certo valore, ecco che la formazione di condensa è assicurata.
I vecchi infissi facevano stare al freddo per la loro scarsa tenuta, ma proprio grazie agli spifferi assicuravano un lento ma costante ricambio dell’aria interna e uno smaltimento dell’umidità della casa, cosa che ora non avviene più. I serramenti nuovi infatti bloccano gli spifferi, (e la bolletta ringrazia!) causando perciò un aumento del grado di umidità interno.
7 passi per liberarsi della condensa (e della muffa)
1) Comprare un igrometro digitale
Costa pochi euro, e consente di monitorare l’umidità interna in casa.
Che livello di umidità ci deve essere in casa? Tra il 40% e il 60% di umidità relativa. Di meno non va bene perché crea difficoltà a respirare, di più aumenta la formazione di condense e muffe.
2) Ridurre l’umidità interna degli ambienti
Con una corretta areazione degli ambienti l’umidità interna diminuisce. La cosa migliore è creare corrente aprendo porte e finestre collocate una di fronte all’altra, per pochissimi minuti. L’aria interna, umida, uscirà molto rapidamente e l’aria esterna, più asciutta, “asciugherà” gli ambienti interni.
Quindi bisogna ricordarsi di:
• ventilare più frequentemente gli ambienti
• aprire completamente la finestra dopo aver fatto la doccia o dopo aver cucinato
• cambiare l’aria al risveglio
• evitare di stendere la biancheria umida in casa.
3) Installare la Ventilazione Meccanica Controllata.
Si ottiene così una fornitura continua di aria fresca esterna, e si espelle l’aria umida e viziata fuori.
Inoltre la polvere presente in sospensione nell’aria interna e le sostanze inquinanti prodotte nelle nostre case (come CO2, emissioni dei mobili, adesivi, formaldeide) vengono continuamente scaricate all’esterno, recuperando però il calore, con un’altissima efficienza: l’aria calda (ma viziata) che esce scalda l’aria fredda ma pulita che entra.
All’estero è una soluzione ormai standard nelle nuove case: un prodotto interessante semplice da installare soprattutto in caso di ristrutturazioni è una VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) delocalizzata, cioè che non ha bisogno di canalizzazioni, ma necessita solamente di un foro nel muro.
4) Privilegiare l’utilizzo di materiali naturali e igroscopici.
Il legno, il sughero, le fibre vegetali, l’argilla sono materiali traspiranti, che permettono la migrazione dell’umidità, e sono igroscopici, cioè assorbono umidità in eccesso dall’ambiente, regolando quindi in maniera automatica il corretto grado di umidità interno.
5) Fare un cappotto interno in silicato di calcio
![Pannnello isolante in silicato di calcio](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_lossy,ret_img,w_1024/https://www.cavalleroserramenti.it/wp-content/uploads/2013/01/Pannnello-isolante-in-silicato-di-calcio-1024x640.jpg)
Pannnello isolante in silicato di calcio
Il silicato di calcio si compra in pannelli dai rivenditori di materiale edile più forniti: è sufficiente rivestire la zona dove si forma condensa e muffa con questi pannelli (vanno incollati con una colla apposita), e intonacarli come fosse un muro normale. Si ottengono due risultati:
- I pannelli isolano il muro, che rimane più caldo
- Il silicato di calcio, essendo basico, impedisce l’attechire della muffa
- Questi pannelli essendo altamente igroscopici assorbono tantissima umidità dall’ambiente, e la rilasciano quando cen’è bisogno
6) Regolare correttamente l’impianto di riscaldamento
Visto che i muri freddi (13-16 °C) sono il terreno di coltura ideale delle muffe, bisogna fare in modo che non si raffreddino. Quindi bisogna abbandonare l’impostazione “on-off” della caldaia: 16°C quando non c’è nessuno in casa, 22°C quando si torna dal lavoro. In questo modo la caldaia lavora male, i muri si raffreddano, c’è scarso comfort (si hanno magari 22°C ma si ha freddo lo stesso).
Il modo migliore è mantenere una temperatura costante (sui 20°C), concentrandosi sulla regolazione della temperatura di mandata dell’impianto, che deve essere la più bassa possibile (la caldaia lavora meglio, rende di più). Risultato: si risparmia sulla bolletta, e i muri restano caldi.
7) Isolare dall’esterno le pareti di casa
Molti si chiederanno… cosa c’entra? Invece questo è l’intervento più risolutivo: applicando un cappotto esterno ai muri questi saranno più caldi, e quindi visto che l’umidità condensa sulle pareti fredde, si formerà meno condensa.
![Richiedi il preventivo gratis dei serramenti](https://sp-ao.shortpixel.ai/client/q_lossy,ret_img,w_560/https://www.cavalleroserramenti.it/wp-content/uploads/2011/12/Richiedi_Preventivo_Gratuito1.jpg)