[Guida] Isolamento a cappotto termico: tutto quello che non avete mai osato chiedere

 10 Apr 2017   Risparmio energetico

Confronto temperature interne muri cappotto termico esterno

Confronto temperature interne tra un muro tradizionale e uno con cappotto termico esterno

Tra i vari sistemi di isolamento delle pareti, quello a “cappotto” risulta essere tra i più vantaggiosi e per questo tra i più diffusi.
Ecco una serie di domande e di risposte per chiarire tutti i dubbi sull’isolamento a cappotto termico (sia esterno che interno).

1) Cos’è l’isolamento a cappotto termico?

E’ un tipo di isolamento delle pareti realizzato con pannelli isolanti, fissati conschema dell'isolamento a cappotto esterno con colla e tasselli.

2) Che differenza c’è tra isolamento a cappotto esterno e a cappotto interno?

Nell’isolamento a cappotto esterno lo strato isolante si trova sempre sul lato esterno della muratura, mentre nell’isolamento a cappotto interno l’isolante si applica sul lato interno del muro, e poi successivamente viene intonacato.

3) Quale conviene fare? Quello interno o quello esterno?

Quello esterno: posizionando lo strato isolante verso l’esterno proteggiamo la parete dalle escursioni termiche, pertanto la massa della muratura resta più calda in inverno e più fresca in estate, generando un migliore comfort abitativo. Oltretutto nella stagione fredda, in un muro non isolato, o isolato verso l’interno si può verificare la condensa dell’umidità presente nella muratura e la conseguente formazione di muffe. Tale inconveniente si riduce quasi totalmente se l’isolamento si trova nel lato esterno e quindi la muratura è protetta dal freddo: come risultato il cappotto evita la formazione di muffa. Altro grande vantaggio del “cappotto esterno” consiste nella eliminazione o nella correzione dei ponti termici costituiti da solai, travi e pilastri che sono tra le principale porte di ingresso del freddo all’interno del fabbricato, e nel fatto che il muro così isolato fa da “volanto termico”, irradiando gli ambienti interni.

Il cappotto interno invece viene effettuato quando non si può intervenire dall’esterno (es. vincoli di condominio). Se non correttamente realizzato, può dare luogo alla formazione di fenomeni di condense e muffe: il vapore interno degli ambienti, migrando dall’interno verso l’esterno nella stagione fredda, condensano appena dietro l’isolante, dove incontrano la muratura fredda. Il fenomeno si risolve applicando correttamente una barriera vapore, o scegliendo materiali igroscopici e fortemente traspiranti.

Ecco uno schema riassuntivo:
Schema sintesi cappotto esterno o interno

4) Quali materiali scegliere come isolante? Che differenza c’è tra EPS e XPS?

Applicazione cappotto esterno in fibra di legno

Applicazione di cappotto esterno in fibra di legno

Di un materiale è importante conoscere la conducibilità termica e la densità (o il peso per metro quadro). Più è bassa la conducibilità più il materiale isola dal freddo, più è alta la densità e più questo ci protegge dal caldo d’estate. Si possono usare materiali di origine naturale (sughero, silicato di calcio, fibra di legno) oppure prodotti artificiali (polistirolo, polistirene, poliuretano):

  • Se la tua casa ha problemi di caldo d’estate bisogna isolare con materiali naturali, con un’alta densità, in modo da aumentare lo sfasamento termico (se si usano isolanti con poca massa a volte si può peggiorare la situazione).
  • Se invece vuoi isolare solo dal freddo vanno benissimo i pannelli in Polistirene Espanso (EPS): hanno una bassissima conducibilità e un’altra traspirabilità. Nei posti in cui la parete si bagna spesso (es: zoccolatura) è meglio utilizzare il Polistirene Estruso (XPS) che, essendo idrofugo, fa sì che il cappotto non si “imbeva” di acqua.

In caso di pareti su cui si forma la muffa, è consigliato applicare come cappotto interno pannelli di silicato di calcio, che avendo un pH alcalino scoraggia la formazione di muffe e batteri.

Ecco una tabella con i valori medi di conducibilità e densità dei principali materiali isolanti per cappotto:

Tabella con i valori medi di conducibilità e densità (kg/m3) dei principali materiali isolanti per cappotto

Materiale IsolanteConducibilità (W/mK)Densità (kg/m3)
Polistirene espanso in lastre (EPS)0,0420
Polistirene estruso in lastre (XPS)0,03535
Pannello in fibra di legno0,04300
Pannello di silicato di calcio0,06250
Pannello in lana di vetro0,0420
Pannello in sughero0,045100
Pannello in lana di roccia0,0430

5) Esiste un manuale di Posa in Opera del cappotto termico da scaricare?

Si, c’è quello redatto dal Consorzio Cortexa, si può scaricare gratuitamente a questo indirizzo, basta cliccare su “registrati” e compilare il form. Conviene dargli un’occhiata, per poi non ritrovarsi con situazioni come questa:

Danni cappotto intonaco con buchi dovuti alla grandine

Esempio di danneggiamenti su un cappotto non intonacato correttamente

6) Quanto costa il cappotto termico al m2?

Il prezzo varia da impresa a impresa, e (di solito) da quanto è fatto bene il lavoro. Il prezzo al metro quadro del cappotto termico esterno può variare tra 30 €/m2 a 50 €/m2, cui bisogna aggiungere circa 10 €/m2 per il ponteggio.

7) Di quanti cm bisogna farlo spesso?

Conviene farlo più spesso che si può, tanto gran parte del costo è dovuto a ponteggi e altri costi che andrebbero pagati lo stesso. Minimo 10cm, comunque.

8) Si può usufruire della detrazione fiscale del 65%?

Certamente, è uno di quegli interventi che permette di detrarre in 10 anni il 65% delle spese sostenute.

9) Un mio amico ha fatto il cappotto termico e ora ha problemi di condensa e muffa in casa. Come mai?

Molto probabilmente:
a) In casa c’è un’umidità pazzesca (oltre il 60%), magari è il caso di ridurla.
b) Il lavoro non è stato fatto correttamente. Nel caso di cappotto interno, probabilmente si sono dimenticati di mettere un corretto freno al vapore, (va messo anche tra la parete oggetto dell’intervento e la parete a fianco che magari hai deciso di tenere senza cappotto), oppure non si sono scelti i materiali e la stratigrafia adeguata. Nel caso di cappotto esterno, probabimente determinati ponti termici (es. balcone, davanzale, marciapiede, tetto in cemento armato) non sono stati eliminati.

10) Ho fatto il cappotto termico. Devo cambiare i serramenti?

Sì, conviene: una parete “col cappotto” ha valori di trasmittanza molto bassi, è necessario avere quindi dei serramenti che abbiano una bassa trasmittanza, paragonabile a quella ddel muro e che quindi non facciano da ponte termico. Ha poco senso avere un muro da 0,4 W/m2K (abbastanza isolato, quindi) e un serramento vecchio magari da 3 W/m2K.

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Credits: www.betonwood.com


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