Di sconto in fattura e similar demòni



 
 

Si è conclusa il 31 dicembre dello scorso anno la brevissima esperienza dello sconto in fattura. Nel 2019 il decreto crescita aveva proposto infatti questa novità, che suggeriva la possibilità di cedere al fornitore di un bene detraibile, per chi lo ritenesse opportuno, la detrazione stessa facendosela scontare.
Non è stato facilissimo inquadrarlo e, prima che ci fossero tutte le istruzioni operative, già perveniva il triste annuncio della sua dipartita.
Solo un paio dei nostri clienti sono riusciti ad usufruirne…
Ora che ci ha lasciato, come suol accadere, ne rimpiangiamo le qualità seppur durante l’attività non l’abbiamo apprezzato appieno.
Triste verità.
Ora che il famigerato sconto in fattura – demonio dei piccoli serramentisti, falciatore di liquidità, emblema della concorrenza sleale delle grandi aziende, ecc ecc – dicevo… ora che questo mostro dell’economia fantasiosa si è estinto come i dinosauri, rincorriamo il modo di riportarlo in auge e troviamo, sempre nei meandri della finanza artistica, che proprio estinto estinto non è.
Come i draghi di komodo, diciamo.

Lo sconto in fattura c’era e c’è tutt’ora (surprise!) solo che si chiama cessione del credito.
Diversamente dal provvedimento del decreto crescita, la cessione del credito non ci contrae in cinque anni, ma resta nei dieci canonici del credito originale… e questo è molto spiacevole perchè lo rende più dispendioso, ma comunque praticabile.
Come funziona?
Per il cliente molto semplice: firma una delega al serramentista, paga la fattura e saluta tutti.
Per il serramentista c’è un po’ più di sbattimento.
Infatti deve essere lui ad occuparsi di tutte le pratiche, fra cui la comunicazione all’enea e all’ufficio delle entrate e poi, a conclusione della trafila, vede entrare solo una parte dei soldi che gli spetterebbero… il resto in comode rate annuali (dal fisco) in dieci anni.
Questo è, dal punto di vista del professionista, l’intoppo maggiore perchè non tutte le aziende hanno la possibilità di anticipare tanta liquidità.
Purtroppo è anche un grosso intoppo per il cliente finale perchè la rende una pratica costosa… costo che si trova addebitato in fattura. Lo sconto effettivo, seppure del 50% sull’importo totale, porta il cliente a pagare di più di quanto si aspettasse. Perchè l’importo è più alto.

Conviene quindi? Non sempre. Aimhè.
Il nostro consiglio è di usufruire della vostra bella detrazione, così com’è stata pensata, spalmata nei dieci anni. L’esborso iniziale è maggiore ma per sopperire a questo esistono dei finanziamenti appositi… e alla fine avrete davvero risparmiato il 50% della fornitura.
Ha senso, invece, ricorrere alla cessione del credito, se non avete più disponibilità alla sgravio. In quel caso, non potendo detrarre nulla, anche lo sconto parziale permesso dalla cessione è un ottimo risparmio! Immediato, oltretutto.
Ma anche qui… si nasconde il dinosauro: anche le ditte hanno un limite massimo di sgravio!! Ta-dan. Non ve lo aspettavate, vero?
Massì che lo sappiamo, ma non ci pensiamo mai. Esattamente come una persona fisica, la ditta può scaricare fino ad un certo limite… e solo fino a quel limite acquisterà credito, ovviamente.
Quindi, se state pensando di cambiare le finestre e temete di non poterle detrarre, non aspettate il 31 Dicembre per decidere. La maggior parte delle ditte, per allora, non avranno più spazio per acquistare il vostro credito!


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