Condensa e muffa in casa: ecco come evitarla in 7 passi

 09 Gen 2013   Condensa e muffa in casa

Ultimamente sempre più persone lamentano formazione di macchie di condensa o muffa in casa, soprattutto negli angoli delle stanze o nelle pareti dietro ai mobili.

Quali sono le cause?

In inverno gli ambienti riscaldati hanno un eccessivo contenuto di vapore (prodotto da attività come dormire, cucinare, fare la doccia o con le normali attività domestiche) rispetto all’esterno, tale differenza di pressione causa la migrazione del vapore da dentro a fuori attraverso i muri.

Ecco perchè le temperature dei muri interni devono stare sopra alla cosiddetta tempertura di rugiada per evitare condensa sui muri e quindi muffe sulle superfici.
Se un muro è poco isolato, o ci sono ponti termici (ad esempio un pilastro in cemento armato), e la temperatura superficiale dei muri scende sotto un certo valore, ecco che la formazione di condensa è assicurata.

I vecchi infissi facevano stare al freddo per la loro scarsa tenuta, ma proprio grazie agli spifferi assicuravano un lento ma costante ricambio dell’aria interna e uno smaltimento dell’umidità della casa, cosa che ora non avviene più. I serramenti nuovi infatti bloccano gli spifferi, (e la bolletta ringrazia!) causando perciò un aumento del grado di umidità interno.

7 passi per liberarsi della condensa (e della muffa)

1) Comprare un igrometro digitale

Costa pochi euro, e consente di monitorare l’umidità interna in casa.
Che livello di umidità ci deve essere in casa? Tra il 40% e il 60% di umidità relativa. Di meno non va bene perché crea difficoltà a respirare, di più aumenta la formazione di condense e muffe.

2) Ridurre l’umidità interna degli ambienti

Con una corretta areazione degli ambienti l’umidità interna diminuisce. La cosa migliore è creare corrente aprendo porte e finestre collocate una di fronte all’altra, per pochissimi minuti. L’aria interna, umida, uscirà molto rapidamente e l’aria esterna, più asciutta, “asciugherà” gli ambienti interni.
Quindi bisogna ricordarsi di:

• ventilare più frequentemente gli ambienti
• aprire completamente la finestra dopo aver fatto la doccia o dopo aver cucinato
• cambiare l’aria al risveglio
• evitare di stendere la biancheria umida in casa.

3) Installare la Ventilazione Meccanica Controllata.

VMC centralizzata

Si ottiene così una fornitura continua di aria fresca esterna, e si espelle l’aria umida e viziata fuori.

Inoltre la polvere presente in sospensione nell’aria interna e le sostanze inquinanti prodotte nelle nostre case (come CO2, emissioni dei mobili, adesivi, formaldeide) vengono continuamente scaricate all’esterno, recuperando però il calore, con un’altissima efficienza: l’aria calda (ma viziata) che esce scalda l’aria fredda ma pulita che entra.

All’estero è una soluzione ormai standard nelle nuove case: un prodotto interessante semplice da installare soprattutto in caso di ristrutturazioni è una VMC (Ventilazione Meccanica Controllata) delocalizzata, cioè che non ha bisogno di canalizzazioni, ma necessita solamente di un foro nel muro.

4) Privilegiare l’utilizzo di materiali naturali e igroscopici.

Il legno, il sughero, le fibre vegetali, l’argilla sono materiali traspiranti, che permettono la migrazione dell’umidità, e sono igroscopici, cioè assorbono umidità in eccesso dall’ambiente, regolando quindi in maniera automatica il corretto grado di umidità interno.

5) Fare un cappotto interno in silicato di calcio

Pannnello isolante in silicato di calcio

Pannnello isolante in silicato di calcio

Il silicato di calcio si compra in pannelli dai rivenditori di materiale edile più forniti: è sufficiente rivestire la zona dove si forma condensa e muffa con questi pannelli (vanno incollati con una colla apposita), e intonacarli come fosse un muro normale. Si ottengono due risultati:

  • I pannelli isolano il muro, che rimane più caldo
  • Il silicato di calcio, essendo basico, impedisce l’attechire della muffa
  • Questi pannelli essendo altamente igroscopici assorbono tantissima umidità dall’ambiente, e la rilasciano quando cen’è bisogno

6) Regolare correttamente l’impianto di riscaldamento

Visto che i muri freddi (13-16 °C) sono il terreno di coltura ideale delle muffe, bisogna fare in modo che non si raffreddino. Quindi bisogna abbandonare l’impostazione “on-off” della caldaia: 16°C quando non c’è nessuno in casa, 22°C quando si torna dal lavoro. In questo modo la caldaia lavora male, i muri si raffreddano, c’è scarso comfort (si hanno magari 22°C ma si ha freddo lo stesso).
Il modo migliore è mantenere una temperatura costante (sui 20°C), concentrandosi sulla regolazione della temperatura di mandata dell’impianto, che deve essere la più bassa possibile (la caldaia lavora meglio, rende di più). Risultato: si risparmia sulla bolletta, e i muri restano caldi.

7) Isolare dall’esterno le pareti di casa

Molti si chiederanno… cosa c’entra? Invece questo è l’intervento più risolutivo: applicando un cappotto esterno ai muri questi saranno più caldi, e quindi visto che l’umidità condensa sulle pareti fredde, si formerà meno condensa.

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